Mercoledì 18 dicembre, al Multicinema Galleria di Bari, la giuria composta da Tommaso Santambrogio, Rosa Palasciano e Michele Spinelli ha annunciato i vincitori dell’edizione 2024 di The Next Generation short film festival
Premio per il Miglior cortometraggio (ex aequo)
“Petrolia” di Giulia Mancassola

«Per aver dato vita a un’indagine visiva che accompagna lo spettatore attraverso le sfaccettature umane, territoriali e paesaggistiche di un contesto dal fascino conturbante. L’opera riesce a conferire profondità e simbolicità ai personaggi che lo abitano, utilizzando un’estetica fresca e un linguaggio cinematografico maturo, capace di rappresentare con efficacia le conseguenze di un mito industriale fallito. Il premio ex aequo per il Miglior Film va a “Petrolia” di Giulia Mancassola.»
Premio per il Miglior cortometraggio (ex aequo)
La presa del Palazzo d’inverno di Mario Blaconà

«Per aver saputo creare un film profondamente umano e politico, capace di evocare, attraverso una struttura narrativa brillante e un uso straordinario di materiale d’archivio e interviste, il sentimento di smarrimento derivante da una rivoluzione tradita. L’opera si afferma come documento storico capace di raccontare e rielaborare anni cruciali per la storia politica e sociale italiana, riuscendo al contempo a testimoniare e mappare uno spazio umano e ideologico perduto. Il premio ex aequo per il Miglior Film va a “La presa del Palazzo d’Inverno” di Mario Blaconà.»
Premio per la Miglior regia
Francesco Manzato per “Nero argento”

«Per la straordinaria capacità di ritrarre una collettività in modo vivido e spontaneo, attraverso un linguaggio ibrido, sperimentale e libero, ma al tempo stesso estremamente consapevole. L’opera si distingue per la ricchezza di simboli e per le dinamiche relazionali stratificate che riesce a mettere in scena. Il premio per la Miglior Regia del concorso di cortometraggi THE NEXT GENERATION va a “Nero argento” di Francesco Manzato.»
Premio al Miglior film d’artista
“The Eggregores’ Theory” di Andrea Gatopoulos

«Per aver saputo dare vita a un’opera di rara forza sperimentale, capace di coniugare innovazione tecnologica e sensibilità artistica. Utilizzando un diario visivo di immagini statiche generate dall’intelligenza artificiale, l’opera esplora con profondità e delicatezza temi complessi come la memoria, la distopia e l’inaffidabilità dei ricordi, sfumando i confini tra realtà e immaginazione. Attraverso un uso consapevole delle avanguardie linguistiche, il regista riesce a costruire un’amara storia d’amore che diventa uno strumento poetico per interrogare le tendenze socio-politiche del presente e il futuro che ci attende.
Con una narrazione capace di mettere in dialogo passato, presente e storia del cinema, il film trasmette un senso di inquietudine e fascinazione, proponendosi come una cortometraggio unico nel panorama del cinema sperimentale contemporaneo. Il premio per il Miglior Film Sperimentale va a “The Eggregores’ Theory” di Andrea Gatopoulos.»
Premio Miglior orizzonte poetico
“La linea del terminatore” di Gabriele Biasi

«Per aver realizzato un’opera che intreccia con maestria molteplici generi cinematografici, ampliando gli orizzonti del cinema contemporaneo, il film si distingue per la capacità di creare un dialogo originale e profondo tra luoghi, culture, storie ed epoche. Questo equilibrio tra diverse dimensioni narrative è sostenuto da uno sguardo poetico, empatico e coeso, che consente allo spettatore di immergersi completamente nell’universo narrativo ideato dall’autore. Un mondo ricco di suggestioni e significati che sfidano le convenzioni del documentario, trasformandolo in un’opera universale e di straordinaria forza poetica.
Il premio per il Miglior Orizzonte Poetico va a “La linea del terminatore” di Gabriele Biasi.»