The Memory Atlas di Domenico Centrone è in concorso nella Sezione Cinema
The Memory Atlas di Domenico Centrone è uno dei 18 film brevi in concorso, selezionati dalla direzione artistica di The Next Generation insieme a Cosimo Terlizzi per la sezione “Film d’artista”, che saranno proiettati in sala durante il festival (13 dicembre al Cineporto di Bari, 14 dicembre Cinema ABC). Fra questi, la giuria composta da Lugi Abiusi, Maria Guidone e Giuseppe Boccassini, sceglierà i vincitori per le sezioni “Cinema” e “Film d’artista”.
Di cosa parla The Memory Atlas
Tra il 1922 ed il 1924, lo storico dell’arte Aby Warburg ha trascorso due anni in cura presso la clinica psichiatrica Bellevue di Kreuzlingen, Svizzera. Nel 2018 ho incontrato i diari ed i report medici di quell’esperienza, decidendo di raccontarla attraverso il cinema.
In un surreale viaggio nella mente di Warburg, The Memory Atlas percorre la linea sottile tra follia e grandezza nell’atto creativo.
The Memory Atlas è un cortometraggio realizzato durante il Master in Documentary Directing DocNomads, presso la LUCA School of Arts di Bruxelles (BE).
Domenico Centrone
È un cineasta e formatore attualmente attivo tra il Belgio e la Puglia.
Dopo un decennio di carriera accademica e professionale nel cinema documentario, attualmente Domenico sta sperimentando soluzioni narrative nel cinema di ibrido e di fiction con il suo nuovo progetto Nuvolari, alter-ego creativo stabilitosi nelle campagne nel Nord Barese.
Crediti ⎯ tratto dal libro “La guarigione infinita: storia clinica di Aby Warburg” (LA QUARTA PROSA, 2015) e “OBSESSED BY ART – Aby Warburg: His Life and His Legacy” by Francesca Cernia Slovin (1995)
Scritto, narrato e diretto da Domenico Centrone / Fotografia: Luisa Mello / Camera Operator e Grip: Hanna Hovitie & Waleed al Madani / Set Design: Mirna Everhard, Yvonne Nouwen, Weronika Jurkiewicz, Charlotte Muller & Clare Edlund / Sound Design: Gabriele Marroni / Re-recording Mix: Boris d’Agostino / VFX: Monica Bustamante & José Barrios Lozano / Color Grading: Diego Quintere de Carvalho / Traduzione: Bronthe Stahl