Le giurie presiedute da Paolo Carnera e composte da Antonella Gaeta e Adriano Valerio per la sezione “Cortometraggi” e da Francesca Leoni e Marco Molinelli e da Annalisa Zito, direttrice della Fondazione Pasquale Battista, hanno decretato le opere vincitrici dell’edizione 2020 di The Next Generation short film festival.
Miglior Cortometraggio
Los Océanos son los verdaderos continentes
di Tommaso Santambrogio
Per il bellissimo equilibrio tra il tempo cinematografico e lo sviluppo del racconto. Per la capacità di narrare con immagini e silenzi un amore e la nostalgia della separazione. Per la semplicità che diventa un valore narrativo quando è veicolo di un sentimento sincero. Un racconto breve con due bravi protagonisti che si chiude con un tocco poetico delicato come una lirica di Pablo Neruda. (Paolo Carnera)
Miglior regia
Finis Terrae
di Tommaso Frangini
Per lo sguardo attento e sensibile, in grado di tratteggiare con pochi elementi narrativi lo stato d’animo dei protagonisti. Per l’uso sapiente del linguaggio cinematografico, capace di sfruttare il paesaggio come cassa di risonanza delle loro emozioni. E per aver saputo raccontare in maniera intima e non scontata una storia toccante, perseguendo una coraggiosa idea di cinema. (Adriano Valerio)
Miglior interpretazione genderless
Il cast di Inverno (Timo’s Winter)
di Giulio Mastromauro
Il cuore del film è la perdita. Una famiglia avvolta dal dolore della malattia. Tutti i protagonisti di questo piccolo film sono il veicolo principale del racconto e lo fanno in modo magistrale Giulio Beranek, Babak Karimi, Elisabetta De Vito, e soprattutto il piccolo Christian Petaroscia. Senza la loro intensità Inverno non sarebbe stato così toccante.
Menzione speciale
Oltre il fiume
di Luca Zambolin
Per il sussulto finale, per la grazia nella durezza, per la carezza di mano sporca.
Un racconto scarno, olmiano, che ci fa compiere un esercizio di memoria e, con la sua intensa protagonista Antonia, anche un passo di futuro, nella sfida del confine, nel coraggio dell’andare. (Antonella Gaeta)
Premio Untitled
The Almanac – 12 Months’ Allegories
di Pasquale D’Amico
Abbiamo deciso di premiare questo almanacco animato per la ricchezza di cui si compone, di idee, di invenzioni, di tecniche differenti.
Si percepisce senza difficoltà il lungo lavoro necessario per realizzare questi 12 brevi cortometraggi raccolti in The Almanac, così come il lavoro di ricerca e sperimentazione artistica. É un opera difficilmente catalogabile per la sua complessità e stratificazione, che trasuda i sogni e le paure del suo autore, e che in maniera efficace le traghetta allo spettatore. Non importa quanto realmente lo si comprenda nella sua interezza, il modo migliore per guardarlo è tuffarcisi. (Marco Molinelli)
Premio Film d’artista
Parking Paradise
di Furio Ganz
La Giuria ha deciso di assegnare il premio Film d’Artista a “Parking Paradise”, per aver saputo raccontare in maniera chiara il rapporto tra l’essere umano e natura, attraverso un accurato accostamento visivo che compone la struttura narrativa di questo lavoro, lasciando spazio alla libera interpretazione dello spettatore. Le immagini fluttuano tra gli animali nello zoo e la vita della città di Berlino, creando un anello di congiunzione tra i due elementi a tal punto da portare lo spettatore a chiedersi se è l’umano che osserva la natura o la natura che osserva l’umano, entrambi distanti ma legati da una precarietà comune e confinati all’interno di strutture predefinite alle quali si devono adattare. Il tutto accompagnato da un complesso lavoro di ambientazione sonora dove l’equilibrio tra suoni e musica si amalgama alle immagini come un corpo unico. (Francesca Leoni)
Miglior Cortometraggio studentesse e studenti dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto
Male Fadàu
di Matteo Incollu