Nonostante le incertezze sul futuro e sulle sorti dei cinema e dei teatri e di tutto il sistema della cultura e dello spettacolo, The Next Generation resiste e si farà, anche in questo annus horribilis, dal 16 al 18 dicembre.
Non è in nostro potere in questo momento prevedere se sarà un’edizione sfuggente e immateriale in uno spazio virtuale o se il festival si potrà tenere in presenza in un cinema. Quale che sia la forma, noi ci saremo, con i 21 “Untitled” selezionati (10 per la sezione “Cortometraggi” e 11 “Film d’artista”), le proiezioni fuori concorso, la giuria e le premiazioni.
Sappiamo bene che non sarà la stessa cosa, ma è importante esserci e continuare perché oggi più che mai abbiamo bisogno di cinema e di arte, la cui funzione vitale è proprio quella di sostenerci e illuminarci nei momenti di crisi, è quella di permetterci di incontrare l’altro da noi, altre visioni del mondo, altri fuochi, altri punti di vista.
Dobbiamo esserci perché è importante portare fino in fondo la scommessa che la Fondazione Pasquale Battista, guidata da Annalisa Zito, e la direzione artistica di The Next Generation, caparbiamente condotta da Tita Tummillo e Velia Polito, hanno avuto il coraggio di fare a marzo, in piena emergenza sanitaria quando tutt* ci sentivamo fragili, disorientat* e tremanti. Quando pur non nutrendo certezze e non essendo in grado di delineare orizzonti futuri o di dare un nome alle cose, abbiamo voluto lanciare un invito gentile a regist* e artist* visiv* a misurarsi con la propria creatività in un tempo che non ha nome né traccia.
E per non dissipare il lavoro che in questi mesi è stato portato avanti con coraggio, determinazione e ottimismo da tutte le persone che animano il nostro festival (nonostante sapessimo che i tempi difficili sarebbero potuti arrivare ancora), dal 16 al 18 dicembre The Next Generation ci sarà: per chi ogni giorno si impegna per renderlo possibile e per tutte le persone che hanno a cuore questo spazio immaginato che da cinque edizioni è una realtà.