EDIZIONE 2017
‘Ammutinamenti’
‘Ammutinamenti’
Il tema scelto per la seconda edizione di The Next Generation Short Film Festival è stato (AM)MUT(IN)AMENTI, intesi come disobbedienza che fa strada all’altro, al diverso, al venturo; come rivoluzione, atto di coraggio per agire e muovere la crisi. Cambiamenti che possono avvenire in un mare calmo, paziente, mite, naturale, mai fermo.
Ai partecipanti abbiamo chiesto di farsi visione, di scoprire gli (am)mut(in)amenti in atto:
• (am)mut(in)amenti nel sé, che invitano a declinare liberamente le proprie, molteplici identità, nel rapporto con sé stessi e/o nelle relazioni con l’altro/gli altri;
• (am)mut(in)amenti nel rapporto con lo spazio in cui agiamo: la città, la casa, il luogo di lavoro, la stanza, il nascondiglio;
• (am)mut(in)amenti nella natura: corpi, spazi, cieli, prospettive perduti, originati, creati, immaginati, compiuti, ottenuti.
• (am)mut(in)amenti che marcano il passo del fluire del tempo, o che aprono la porta del senza tempo.
I vincitori
I cortometraggi vincitori di The Next Generation 2017, proiettati e premiati durante la serata finale del festival al Cineporto di Bari – il cuore della produzione cinematografica pugliese e sede dall’Apulia Film Commission, partner del festival a partire da questa edizione – sono stati:
Primo classificato
Vento ruvido di Antonio Bizzarro
«Per aver elaborato una struttura audiovisiva di forte suggestione in cui l’alternanza degli spazi urbani e di quelli lontani dalla costa, dunque della terra e del mare aperto, restituisce la piena consapevolezza di una interna lacerazione e una perpetua trasformazione che rende contigui e contrapposti l’individuo e la società, la cultura e la natura, il rumore e un silenzio appena increspato da un vento soffocato, appunto ruvido».
Secondo classificato (ex aequo)
SM di Paola Ciriello
«Per il coraggio dimostrato nel mettersi in gioco e per la capacità cinematografica di utilizzare una parte del corpo come significante esistenziale».
The tree inside di Marianna Fumai
«Per aver testimoniato, attraverso immagini in apparenza semplici ma incastrate in modo estremamente efficace, un possibile modello educativo che vede come protagonisti un gruppo di bambini a cui viene proposto di realizzare un percorso di condivisione delle esperienze fatte a stretto contatto con gli elementi naturali, nel rispetto e nella valorizzazione dei continui micro-ammutinamenti tipici di un processo di sviluppo in cui la stessa percezione di sé viene attuata attraverso il confronto serrato con l’ambiente circostante e le altre persone che vi interagiscono».
Terzo classificato
The Night We Met di Andrea Cramarossa
«The Night We Met è la storia di una sparizione improvvisa di due persone, che decidono di non lasciare alcuna traccia di sé. Il lavoro si interroga sulla maschera e sull’identità “liquida” dei protagonisti, e sulla scintilla che li investe, quell’attimo decisivo in cui il corpo tangibile si separa dal vuoto assoluto; un tempo che può avere lo status di eternità, o si indurisce, pietrifica, come un callo si fossilizza nel ricordo delle persone conosciute e ancora presenti. Il corto esprime poeticamente e con metafore estreme (e al tempo stesso delicate) il delirio forse solo sognato e uno sfasamento dalla realtà che corrode per sempre la materia. O per sempre la conserva».
I finalisti
-
Sulle orme del passato (2017 / 13′) regia di Sara Ventrella
-
SM (2017 / 7’33”) regia di Paola Ciriello
-
The night we met (2017 / 15′) regia di Andrea Cramarossa
-
The colorful life of Jenny P. (2017 / 4’49”) regia di Daniele Barberio
-
Vento ruvido (2017 / 15′) regia di Antonio Bizzarro
-
L’albero dentro (2017 / 11’40”) regia di Marianna Fumai
La giuria
Anton Giulio Mancino (critico cinematografico, saggista, docente di Semiologia del Cinema a Bari e Macerata), Simonetta Dello Monaco (Apulia Film Commission), Alessandro Cirillo (fotografo), Livio Costarella («La Gazzetta del Mezzogiorno»).