Tracy’s face è una delle 18 opere in concorso, selezionate dalla direzione artistica di The Next Generation insieme a Cosimo Terlizzi per la sezione “Film d’artista”, che saranno proiettate in sala – al Multicinema Galleria di Bari – il 24 e 25 novembre. Fra queste, la giuria composta da Walter Fasano, Pamela Diamante e Cecilia Ermini, sceglierà i vincitori per le sezioni “Cortometraggi” e “Film d’artista”.
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Tracy’s face di Carlo Galbiati
Manhattan (1979); Woody Allen.
Un’inquadratura che in origine dura meno di 5 secondi, per mezzo della popolare FaceApp, è stata dilatata
attraverso un processo che, in potenza, potrebbe continuare a oltranza.
Il viso di Tracy viene astratto da ogni coordinata spazio-temporale e elevato a entità.
Il primo piano, il primo piano di un volto, implica un cambiamento assoluto, una mutazione del movimento
che cessa di essere azione per diventare espressione.
Paese di produzione / Italia Anno / 2021 Durata / 12’45” Regia / Carlo Galbiati
Carlo Galbiati (Brescia, 1990) vive e lavora a Milano. Ha frequentato il
corso di sceneggiatura presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, per poi
studiare regia con Mirko Locatelli. Ha scritto e diretto il cortometraggio LXXI (2018) e il
mediometraggio Pace non cerco, guerra non sopporto (2020), entrambi presentati in
anteprima al Filmmaker Festival di Milano. Il cortometraggio The road is dark and it’s a
thin thin line (2021) sarà esposto a Bologna come parte di Nomadica, circuito per il
cinema sperimentale e d’artista.
Con il tutoring di Michelangelo Frammartino sto sviluppando il progetto Waves sweep
sand from my island all’interno di InProgress, production lab di Milano Film Network.